PokerStars.com fuori da Israele e Slovenia
Rational Group ha annunciato nei giorni scorsi l’uscita di PokerStars.com dal mercato di Israele e nelle ultime ore anche dalla Slovenia. Una notizia che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo. Ricordiamo a tal proposito che sono diversi i professionisti italiani che si erano trasferiti in passato proprio a Nova Gorica, per grindare con regolarità sulla piattaforma internazionale della room della picca rossa.
Una comunicazione giunta improvvisamente ma in realtà non del tutto inaspettata.
Ricordiamo che già nel 2012 le piattaforme di Bwin e PokerStars erano state escluse dalla Slovenia, paese dove ancora oggi giocare su internet non è consentito. Finora si era deciso di seguire una linea di tolleranza nel paese ma adesso le cose sono cambiate.
Buona parte delle entrate per lo stato sloveno infatti giungono dal turismo e dai casinò terrestri. Questi ultimi sono ben 13 dislocati in 11 differenti città.
Dal 2012 è allo studio una nuova legge per regolamentare il gioco online ma ad oggi nessuna novità in merito ai tempi della sua entrata in vigore.
Una cosa comunque appare evidente: il Governo sloveno è socio della catena di casinò HIT e dunque ha un interesse diretto nelle sale terrestri. Per tale motivo ha dichiarato guerra alle poker rooms online.
Identico discorso riguarda Israele, paese in cui il gambling online è vietato.
Un processo di revisione deciso da Rational Group-Amaya che dal 4 luglio prevede pertanto la sospensione ufficiale di PokerStars in Slovenia dopo la precedente uscita da Israele. Quali altre novità all'orizzonte?
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