Guida all'HUD: wtsd e w$sd (parte 5)
Le statistiche di cui ci occuperemo in questa quinta parte della nostra guida all’hud sono le seguenti:
wtsd e w$sd
Sono rispettivamente due acronimi di: went to show down e won money to show down e indicano quante volte un giocatore va allo show down (quindi mostra le proprie carte al river) e quante volte un giocatore vince dei soldi andando allo show down.
La cosa curiosa, ma in fondo mica tanto se ci ragioniamo due secondi, è che queste statistiche sono inversamente proporzionali: maggiore sarà la percentuale di wtsd e minore sarà quella di w$sd, questo perché normalmente un giocatore che ha l’abitudine di vedere tutte le strade fino al river non potrà farlo sempre con mani di qualità.
Per saperci orientare nell’interpretazione di questi dati dobbiamo considerare che la percentuale media di wtsd di un giocatore sensato si aggira fra il 22% e il 32%. Giocatori che hanno wtsd al di sotto di queste percentuali, ovviamente con le dovute eccezioni, sono normalmente weak e probabilmente, patendo il gioco aggressivo post flop, sono degli ottimi candidati per un bluff ma sarà difficile prendere valore dai nostri punti contro di loro.
Al contrario, giocatori che hanno wtsd maggiore di 32, sono grandi indiziati ad essere calling station. Evitate di puntare in bianco contro di loro, giocano per speculare e inseguire i progetti. Al tempo stesso però approfittatene per prendere valore dai vostri punti, assestando delle value bet nei momenti più adatti.
Cerchiamo ora di capire in che modo può tornarci utile la statistica w$sd. Un buon giocatore dovrebbe avere una percentuale di w$sd che si aggiri fra il 48% e il 62%. Ovviamente se abbiamo una percentuale più alta è ancora meglio, perché più essa è alta maggiori sono le nostre vincite allo show down. Tuttavia, quello è il range percentuale di un buon giocatore TAG. Giocatori che hanno meno di 48 probabilmente sono loose, passivi o tendono a bluffare troppo e male. O magari tutte queste cose insieme.
Un giocatore con un basso wtsd, ad esempio del 24% e un alto w$sd, ad esempio del 70%, è un giocatore estremamente solido che quando value betta al river lo fa con delle ottime carte in mano. Al contrario, se la stessa value bet arriva da un giocatore con w$sd del 45%, le probabilità di essere buoni con una top pair aumentano repentinamente.
Un errore comune nel principiante che si ritrova per le prime volte ad analizzare il dato di w$sd è quello di credere che tale percentuale sia inficiata dalla grandezza del piatto vinto. Sbagliato! Il w$sd segnala indistintamente e attribuisce lo stesso peso a tutte le vincite, siano esse un pot da 20 centesimi sia che il pot superi i 1000 euro.
Questi due dati, adoperati in sinergia sono molto importanti, soprattutto nel cash game, mentre in torneo o nei sit&go risultano molto complessi da analizzare. Ad ogni modo, affinché siano attendibili, poiché sappiamo quanto la varianza possa essere subdola, è necessario avere a disposizione un campione di almeno 700 mani.
Continua nella sesta parte.
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