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5 spot in cui non andare in continuation bet nel cash game

continuation bet cash
Foto di banspy.
La continuation bet è forse la mossa più sfruttata ed abusata nel mondo del poker. Ne fanno uso i Super pro e i fish, i nit e gli spewer, a qualsiasi livello i giocatori c-bettano. Non solo: anche con qualsiasi flop e questo è tendenzialmente sbagliato.
C-bettare “perché va fatto”, senza analizzare lo spot in cui ci troviamo, non è certamente saggio e alla lunga ci farà buttare diversi soldi per strada.

Vediamo in questo articolo 5 spot, che prenderemo come modello, in cui forse sarebbe meglio non cbettare e sperare di prendersi un turn gratuito:

Spot 1: il Board è connesso

Abbiamo rilanciato pre-flop con AK, riceviamo un call da un giocatore tricky in BTN e al flop escono le seguenti carte:

7s 8s Jh

È un board che hitta abbastanza bene il range speculativo del nostro OP, che include tantissimi connectors suited e svariate pocket pair. Una nostra cbet in questo caso avrebbe poca fold equity, in quanto il nostro avversario non sarà propenso a foldare un eventuale progetto. Una continuation-bet adesso avrebbe avuto senso qualora avessimo avuto una over-pair o una top-pair, così da far quanto meno pagare ad op la sua rincorsa al colore o alla scala.

Spot2: in un multiway-pot

Abbiamo rilanciato pre-flop con AK e ricevuto ben 3 call. Il flop è Qh 9s 3d. Con altri 3 avversari nel piatto la nostra fold equity si riduce drasticamente. In presenza di un flop simile, una cbet è esclusivamente in bluff e mai per valore (non abbiamo nulla!), e pensare di far foldare tutti e tre gli opponent è insanamente ottimistico. È il momento di give-uppare, sperando in un turn o un river fortunati.

Spot3: il nostro avversario è una calling station

Ci sono giocatori che per cause naturali sono incapaci a foldare le proprie carte. Non importa quale sia il loro punto e quale flop gli si davanti, loro non foldano perché pensano che tutti vogliano bluffarli o che al turn e al river troveranno un colore runner runner con cui outplayarci. Se avete capito di trovarvi davanti ad uno di loro, non cbettate flop senza un punto da cui estrarre valore. Contro giocatori del genere potrete rifarvi le volte in cui troverete un board amico.

Spot4: quando la vostra cbet non rappresenta nulla

Questa regola vale principalmente quando avete davanti un giocatore sensato che oltre a pensare alle proprie carte si preoccupa di quali potrebbero essere le vostre. Se avete aperto con AK, ricevuto un call da un reg sensato dal BTN e al flop sono uscite 662, andando in cbet, l’unico range “vero” su cui vi metterà il vostro OP è la pocket pair.
Pocket pair che potreste anche avere, ma tendenzialmente, su un flop ininfluente come quello, un avversario sensato potrebbe non dar credito ad una nostra cbet e rilanciare o far call. Questo significa che al turn dobbiamo avere il coraggio di insistere nella nostra azione per non farci outplayare troppo spesso, trasformando la nostra cbet in un vero e proprio bluff: non è un errore, ma come potete intuire una giocata del genere potrebbe esporci ad alcuni rischi.

Spot5: più in generale: quando pensiamo di non avere fold equity e stiamo in bianco.

Questo è il punto più importante e che sintetizza anche i 4 precedenti: non andate in continuation bet se pensate, per qualsiasi motivo, che i vostri avversari non folderanno.
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