Cash game: tavoli 9-handed o 6-handed?
Una scelta che a volte viene presa un po’ sotto gamba dal principiante che si avvicina al cash game è quella del tavolo a cui sedersi.
Le differenze di gioco fra un 6-handed e un tavolo full ring sono però sostanziali e dunque è importante conoscerle per valutare quale specialità si addice maggiormente alle nostre caratteristiche.
In un tavolo full ring cash game dovremo confrontarci con altri 8 giocatori mentre in un 6 handed cash game i nostri avversari saranno 5.
Da questo assunto ricaviamo un primo dato elementare ma al contempo da non trascurare: giocando 6-handed ci troveremo di buio più volte rispetto ad un full ring. Ciò significa che saremo coinvolti molto spesso nell’azione e quindi alcuni concetti prettamente tight validi nel gioco a 9 o 10 giocatori sono in parte da rivalutare.
Se in un tavolo full ring evitare di giocare molte mani sarà una scelta +EV, nel 6-handed potremmo ritrovarci presto con lo stack eroso dai bui, quindi sarà importante ampliare il nostro range di starting hands.
Tuttavia giocare un numero maggiore di mani incrementa la nostra possibilità di commettere errori se non abbiamo un buon grado di confidenza col gioco.
In un tavolo 6 handed l’azione è sempre molto forte: frequenti saranno le 3-bet, le 4-bet e le continuation bet e molto spesso i giocatori si esporranno a rischi con mani relativamente marginali.
Entrare in piatti importanti con questo genere di mani per un giocatore non esperto può essere rischioso, tuttavia essendo più wide i range di mani dei nostri avversari anche noi siamo obbligati ad adeguarci per non soccombere.
Viceversa, nel full ring ci saranno molti “periodi morti” di cui approfittare per limitarsi a osservare il gioco degli altri senza incorrere nello stress di giocare mani “scomode”.
Se nei 9-handed limpare qualche pocket pair bassa per set mining potrebbe avere senso per via delle odds e delle implied odds dateci da eventuali altri limp, nel 6-handed, con pochi giocatori, il limp quasi sempre ci mette fuori odds. Per questo motivo le coppiette vanno rilanciate.
E la varianza?
Anche la varianza nei 6-handed è decisamente più subdola. Giocando un numero maggiore di mani e con i bui incalzanti, ci esponiamo ad oscillazioni più frequenti che in un 9-handed, in cui invece preferiamo adottare uno stile tight e lineare.
Se pensate di non avere un mindset ben collaudato allora state lontani dai 6-handed perché gli scoppi e i cooler sono all’ordine del giorno. Anche il bankroll con cui giocare dovrebbe essere studiato alla luce di queste considerazione: un gioco ad alta varianza richiede un bankroll più gonfio per far fronte agli swing negativi.
E quindi, quali tavoli sono i più adatti per fare profitto?
Come ormai dovreste essere abituati, la risposta è: ”dipende”.
Se non siete ancora a vostro agio col gioco e a stento battete il livello in cui siete, evitate di cimentarvi nei tavoli 6-handed e cercate di farvi le ossa ai 9-handed.
Entrando spesso nei piatti aumenteranno le possibilità di commettere errori e imprecisioni ed è una cosa che vogliamo evitare. Inoltre sopportare lunghi periodi di downswing non è facile per chi non ha un mindset a prova di bomba.
Tuttavia, se credete di avere discreta edge sul resto del field allora i 6-handed potrebbero fare al caso vostro, perché l’azione è proprio ciò che cercate.
Infine, consiglio ultimo che sento di dare, è che tale scelta andrebbe fatta sulla base della nostra indole: uno stile LAG e aggressivo si addice bene ai 6-handed, mentre se siamo più nitty forse è bene optare per i 9-handed.
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