Strategia per il cash game 6-max Micro-Stakes (parte 8)
In questo articolo vogliamo un po’ tirare le somme di quanto appreso In tutti gli articoli precedenti.
Abbiamo osservato come effettivamente affrontare il mondo dei microstake 6max non richieda chissà quale talento o abilità, tuttavia sono necessari un mindset e una disciplina rigorosi.
Tante, troppe volte, sento giocatori mediamente capaci lamentarsi del field con cui hanno a che fare ai microstake. Le lamentele sono più o meno sempre queste: “non vedo l’ora di uscire dai microstake, perché li ci sono troppi ritardati e io con sta gente che fa sempre call senza sapere nemmeno le regole non so giocare, ho bisogno di avere avversari più capaci per vincere”.
Un discorso di questo tipo non ha alcun senso. Il primo scopo del giocatore di poker è accettare sfide contro avversari deboli, quanto più deboli possibile.
Siamo giocatori di poker online, non dobbiamo dare spettacolo, dobbiamo costruirci il nostro bankroll così da poter fare di questo gioco un hobbie fruttuoso e perché no, anche un lavoro, se la cosa dovesse allettarci particolarmente. È vero che nel breve periodo un fish potrebbe mettere a dura prova i nostri nervi molto più di un regular sensato, ma se ci stiamo dedicando al cash con serietà non dovremmo ragionare nell’ottica delle 2000 o 3000 mani, ma almeno su un campione di 200k o 300k mani.
Su un sample simile, per quanto il poker e la vita possano avere un senso dell’ironia veramente malato, dovremmo risultare vincenti, dando per assunto di star giocando in maniera sensata.
Magari non avremo raccolto quanto meriteremmo, saremo comunque diversi stack sotto EV, ma se abbiamo edge nei confronti del field contro cui ci confrontiamo, alla lunga il nostro lavoro sarà premiato.
Il problema resta dunque capire se effettivamente questa edge noi l’abbiamo o se siamo soltanto i soliti fish che ritengono di essere migliori degli altri e poi vanno sui forum a lamentarsi degli assi scoppiati e dei cooler.
Come capirlo?
Avere la fortuna di affrontare lo studio dei microstake insieme ad altre persone, mettendo in discussione il nostro thinking process è sicuramente il “nut”. Confrontare le mani su cui si hanno dei dubbi e ricevere critiche e derisioni quando facciamo una giocata pessima ci imprime bene nella testa i nostri errori, così da non ripeterli.
Certamente non tutti hanno la fortuna di avere amici con cui intraprendere un percorso simile, ma online esistono tanti software e tantissimi forum che ci aiutano a capire che tipo di giocatori siamo e cosa non va nel nostro gioco.
Software imprescindibile per ogni giocatore di cash game è holdem manager. Fra tutte le funzionalità ve ne sono alcune veramente utili che ci mostrano l’equity che perdiamo o vinciamo giocando ogni singola mano in un certo modo.
Per gli amanti dei grafici e delle statistiche inoltre è possibile osservare l’andamento dei nostri profitti grazie ad alcuni diagrammi di facile lettura: la linea verde indica quanto abbiamo vinto o abbiamo perso, la linea rossa invece ci dice quello che avremmo dovuto vincere o avremmo dovuto perdere.
Non si tratta di informazioni infallibili (soprattutto se il campione di mani che analizziamo è ridicolo) per una moltitudine di motivi di cui parleremo più approfonditamente in articoli successivi, ma servono comunque a dare qualche indicazione per valutare come stiamo giocando.
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