Gli stili di gioco nel poker: tight e loose (parte 1)
"Guardati attorno al tavolo: se non vedi il pollo alzati, significa che il pollo sei tu.” Questa frase, di cui molti attribuiscono la paternità ad Amarillo Slim, offre una perfetta ed esemplare chiave di lettura del gioco del poker.
Quella di saper identificare i propri avversari al tavolo è una delle principali attitudini di un buon giocatore di poker, indispensabile nel gioco live ma ormai necessaria anche nell’online.
L’autore della frase parla di saper riconoscere i “fish”. E certamente cercare di capire chi sia l’anello debole al tavolo dovrebbe configurarsi come il nostro obiettivo primario, ma le nostre “indagini” non si esauriscono a questo.
Nei nostri pensieri il fish ha delle caratteristiche ben definite: fa call con un range di mani vastissimo, non conosce il significato di concetti base come odds o value bet, ignora l’importanza di giocare in posizione, etc.
La debolezza di un player però si manifesta sotto moltissime sfaccettature: una tipologia di fish può avere il vizio di non sapere dove sia il tasto fold, mentre un’altra possibilmente patirà il problema opposto, cioè una eccessiva chiusura. Dipende tutto dallo stile di gioco.
Al tavolo, oltre ai fish ci sono tanti altri giocatori medi o forti, regular e semi-regular, tutti con delle caratteristiche ben definite (nel caso dei giocatori inesperti). Anche noi abbiamo il nostro modo di giocare e probabilmente gli altri regular avranno a loro volta delle idee ben precise sul nostro stile.
Cominciamo quindi con il descrivere due grandi categorie di giocatori, sulla base del loro stile di gioco. Questa è una prima distinzione netta e fondamentale, un po’ come può essere quella fra uomini e donne!
- TIGHT
- LOOSE
TIGHT: il gioco tight è comunemente considerato quello vincente. La strategia si contraddistingue per una scelta molto oculata delle starting hands.
Il giocatore tight infatti predilige entrare nei piatti solamente con mani ben selezionate, che gli garantiscono un buon gioco al flop e meno rischi possibili.
Esempi di mani con cui un giocatore tight entra nel piatto sono:
TT, AK, AQ, AJ (e naturalmente molte altre mani, a seconda dello spot)
Mani che un giocatore tight folda pre flop senza pensarci due volte sono invece:
tutti gli assi off suited con kicker debole, K9, KT, kJ.
Ovviamente ogni mano ha una storia a sè e in particolari condizioni un giocatore tight potrebbe foldare TT e invece giocare KJ (ad esempio con odds estremamente favorevoli).
Occasioni in cui consigliamo di praticare un gioco tight:
- prime fasi di un sit-go;
- ai tavoli di cash game micro e small stake;
- durante le prime fasi di un torneo multi-tavolo.
Vediamo invece cosa significa gioco loose.
La tipologia loose, normalmente viene considerata meno vincente di quella tight. Ma limitarsi a dire questo può significare tutte e niente allo stesso tempo. Un gioco loose, nonostante il termine, non è necessariamente un gioco perdente.
Giocare un poker loose vuol dire semplicemente entrare nel piatto con tante mani che da manuale sarebbe preferibile foldare. Giocatori tight, in alcuni frangenti, possono variare il loro stile e diventare loose (e viceversa). È chiaro che uno stile di gioco perennemente loose è tratto distintivo dei giocatori inesperti che non sono in grado di eseguire una buona hands selection. Uno di questi potrebbe pensare di mettere chips nel piatto con mani come A6, Q-9, J-7 e perché no, perfino con 7-2.
Ai micro limiti uno stile simile difficilmente porterà grandi guadagni, tuttavia, come dicevamo, in alcune occasioni è quasi obbligatorio giocare loose, come nel caso di una fase finale di un torneo sit and go o talvolta da chip leader in un MTT dove si è in zona bolla.
- Ultimo aggiornamento il .